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sabato 12 maggio 2012



Ci sono sensazioni di un sentire comune. Al di là degli standard.
Allora c'è voglia di conoscere, capire, analizzare, spaziare nel profondo...
Sorprendere e essere sorpresi.
Perlomeno cercare di capire... intuire.
Scoprirne le vergogne... penetrare nella carne... nella mente e nei pensieri.
Non c'è altro modo per possedere una persona.
Una persona che voglia farsi possedere indipendentemente da quanto siano aperte le sue gambe.
Quello è solo un dettaglio. Un gestibile dettaglio.

domenica 6 maggio 2012




Non mi piacciono le donne perfette.
Non mi piacciono quelle che non sono mai cadute.
Non conoscono la bellezza della vita.




Non pensare che il sesso sia il punto di arrivo della conoscenza e dell'intimità fra un uomo e una donna o fra la schiava e il suo Padrone.
E' solo il punto d'inizio


Riaprire vecchie ferite è una perdita di tempo... o forse un passatempo.
O, ancora, è il voler riprovare l'emozione, la sensazione e il dolore di una ferita che una corazza costruita ad arte non permette più di poter sentire.
Ma forse l'insensibilità è la ferita più grande da sopportare.

 




L'esperienza è una cazzata, una cosa che non esiste, un bacio che non sveglia da nessun sonno.
E' utile per cambiare una lampadina, o imbiancare una stanza o prendere un gatto senza farsi graffiare.
Per il resto, è sempre la prima volta.


[Giorgio Faletti: Tre atti e due tempi]


I finali sono sempre deludenti. Qualsiasi essi siano.
Nessuna fantasia... prevedibilità. Un finale ha sempre solo due sbocchi.
Sono le trame che conducono al finale ad essere avvincenti