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martedì 29 marzo 2005




So che sei tornata a leggermi... e, come dicevi, "ogni tuo non commento mi fa pulsare il mio oggettino preferito..."
Tutto passa... ma i figli di puttana restano...
Connessione sinaptica...
Frenetica immobilità anoressica...
Ingurgiti e vomiti...
E la canti... e la balli...
IDEM...



Y la baila
y la canta
Asereje ja deje
tejebe tude jebere sebiunouba majabi
an de bugui an de buididipì


sabato 26 marzo 2005



La mia alcova è così profonda per contenere tutte le tue passioni...
Ma inciamperai nella mia confusione, entrandoci.
Ti scrivo lettere usando inchiostro di saliva.
Ti parlo di desideri sogni incompiuti sulle rive della notte.
E' il gioco degli specchi che t'attende all'ingresso di quel labirinto.
Anch'io mi ci so perdere...
Leonessa da domare... ape sottomessa...
Uno specchio teso... e poi rubato.
Passioni fra fantasmi d'irragionevolezza.
Sguardi che si mutano in gesti non così differenti.
Passione assoluta... d'afferrare a piene mani e portare alla bocca.

venerdì 25 marzo 2005



Un regalo... un dono... magari anche stupido, anche banale.
Una sottile striscia di cuoio nero, per esempio, da indossare quando esci... quando ti fai bella.
Che ti stringa appena il polso e che avvolga la tua carne con due giri di piacere appena accennato... suggerito... immaginato... inconfessabile.
Un simbolo... solo un simbolo su di te. 
Un simbolo che, quando meno te lo aspetti, ti ricordi della mia presenza, anche se lontana.
Un simbolo che ti perseguiti come una dolce maledizione mentre fingi di interessarti a qualcuno... a qualcosa.
Un simbolo che ti costringa a giustificare la tua disattenzione e a mentire mentre ti ci soffermi con lo sguardo                                  
Un laccio che ti incateni a quell'idea di me, che ti spinga a baciarlo con rabbia solo per calmarti i sensi, ad odiarmi per essere lì... nei tuoi pensieri.
Vorrei regalarti qualcosa che ti dica, nell'aria, che in quel momento tu sei mia.

lunedì 21 marzo 2005



Mi riprendo le mie voglie alle quali so rinunciare, pur di non svenderle.
Non le attutisco... ho bisogno del mio tutto per sentirmi fuori posto.
Non le faccio tacere... sono melodie che sfondano le pareti del mio corpo.
Le accantono in piccole dosi... contorcendomi d'astinenza.
Mi piace la lentezza distruttiva... un lieve e costante vuoto allo stomaco.
La parete bianca s'avvicina lentamente... fa paura.
Non ci sono porte per scappare.
Meglio che mi sieda e l'aspetti... stringerò forte le tempie con le mani...
Fino a cadere nelle spirali di una vertigine lenta...
Fino a cadere in una voragine scura e profonda...
Fino a cambiare tutto il mio grigio in nero.
Esistere è così facile... Essere è così complicato...

mercoledì 16 marzo 2005



Mi trastullo in mille ipotesi e prendo in considerazione anche quella della normalità...
La scarto, anche se tentato.
Mi lascio sbranare dentro... in fondo mi voglio bene, per questo...
Non lo combatto il mio nemico.
Mi arrendo per non dargli la soddisfazione di una vittoria conquistata sudando...
Mi martorizzo il cervello alla ricerca d'un filo logico...
Non trovo il logico, non trovo il filo, non trovo il capo... e nemmeno la coda.
Mi piace questa particolarità del guazzabuglio...
Credo di sapere tutto di me, ma in realtà non so proprio un cazzo...
Credono di non sapere un cazzo di me... in realtà sanno proprio tutto...
Sciatto... mentre scivolo nei luoghi che gli altri mi preparano...
E mentre mi contorco nauseato, gli altri godono...
Dovrei cambiare prospettiva alla mia visuale... sarebbe una sub(b)lime scopata...
Domani l'affronterò di schiena...


Once upon a time...

martedì 15 marzo 2005


Ed è rassicurante sapere che non ci ameremo mai...
Come un quadro che non ha cornice...
Come un tuffo infinito...
Notti doppie e false...
Bestie sgualcite...
Affamate dell'istante...
Nella ricchezza dell'attesa...
Abbiamo fame...
Ma non mangeremo… 
Abbiamo sete...
Ma berremo alla fine... quando nemmeno la saliva avrà più spazi.

lunedì 14 marzo 2005



Ballo, stanotte, abbracciato a un fantasma. 
Labbra di seta... vorrei morderle per bere sangue fra lacrime.
Scivoliamo nella notte, ubriachi d'acqua.
Occhi appannati dal mistero... stupore bestiale... sguardo lontano.
Ventre vellutato dove vivono ricordi di pazzie di quand'eri maledetta.
Rivedo i miei sogni, le passioni e i veleni di quand'ero maledetto.
Sciogli quella tua treccia da bambina, in questa notte insonne.
Dissolutezza.
Domani?
Non importa domani.
Saremo alla deriva... per amanti di passaggio.

sabato 12 marzo 2005


Voglia di una serata particolare.
Un po' di musica... un bicchiere... candele sparse e un plaid per terra.
Niente cena, niente abiti... Niente sesso se vuoi. Squallido, dici.
Ci sto. Niente corse verso mete scontate.
Solo le tue mani... dita contro dita.
Il silenzio e occhi persi in una luce soffusa e tremolante.
Così... così fino all'alba.

mercoledì 9 marzo 2005



In fondo basterebbe solo tirare fuori quel piccolo demone che m'accompagna da sempre e donartelo, così potrei risarcirti di tutti quei peccati che cento uomini non hanno mai saputo farti commettere.
No... chiudi le gambe... non m'interessa... lì tutti possono farlo, lì sei stata di tutti.
Voglio la tua anima... voglio scoparti l'anima.
Imoleresti quel demonio sull'altare dell'amore?
Trattieni il fiato e ascolta, nel buio del sonno che non viene.
Sentirai voci di bisogni disperati, di cose che non hai mai avuto, di cose che non sai e che non capisci, di cose che non puoi dire... mentre tu, nello strazio della tua lentezza, non hai ancora deciso chi essere.



Sto asserragliato in una specie di roccaforte, tutta mia, costruita nell'angolo più invisibile di me stesso.
Vorrei far parte della gente, ma è proprio la gente che mi sta sul cazzo.
Spero che tutti vadano a farsi fottere, prima o poi.
E lei?
... se ha un nome dev'essere leggerissimo, lo dico e già è sparito.

martedì 8 marzo 2005



Bugiarda, imbrogliona, grossolana, tenera e fervida. 
Le spalle nude, l'occhio di brace nera, in una lacrima di vento. 
Amante che trucca le mie labbra di cenere blu.  
Sono l'infinitesimale clandestino nel fondo di un battito del suo cuore.


J. B. Lenoir


Se c'è qualcosa che avrei voluto fortemente saper scrivere è la frase che ho messo in corsivo. M'ha lasciato senza parole.

lunedì 7 marzo 2005



Non vuole dire "accontentarsi", ma riuscire almeno a somigliare all'idea o al sogno che si ha di se stessi spesso si può considerare quasi un successo. Quasi...


Certe volte mi guardo allo specchio, non c’è nessuno là dentro. Continuo a fissarlo, e non c’è nessuno. E io continuo a fissarlo, a fissarlo. No, sono io?

domenica 6 marzo 2005

E' bello leggere che: "La gente comune non immagina che ci possa essere amore in un rapporto del genere. Io credo di sì. Con te sì".
Grazie.

E' bello ritrovare vecchi libri integri... con tutte le pagine.

sabato 5 marzo 2005


La musica filtra sotto la porta, arriva alle spalle, lenta striscia sul pavimento, tra le fessure delle mattonelle, tra le fughe che non bastano a farmi stare qui, no. Sapevi, sapevi tutto già prima che succedesse, sapevi di quel tuo modo di vivere, totale e buio, rabbioso. C'eri, ci sei sempre stata davanti a quel camino, ci sono sempre state le ombre di quel fuoco nel camino, le ombre che conosce il tramonto, appena fuori dalla finestra... le ombre che mostri solo a te. Quelle ombre hanno sempre avuto un prezzo, ed ora forse, dovrai pagarlo, perchè non le puoi portare via così... fuggendo da una casa troppo fredda, malgrado il calore del camino. Siedi ora. E riposa. Raccogli il fiato, guerriera senza forze, ti è rimasto così poco dei tuoi sogni, ti è rimasta l'illusione di crederci, come sempre... come quando eri bambina... Non sei cambiata molto da allora, hai fatto molta strada, hai preso sentieri in salita, su per la montagna, ma sei rimasta con un campo nel cuore, con le mani ad accarezzare i coniglietti... a volte grande, a volte piccola. La tua preghiera è sempre stata quella, ma non hai saputo raccogliere forse le risposte nel vento, perchè quelle arrivano sempre sai? Come il gioco del sole e della luna, ma erano altre stagioni, stagioni di vento dentro e fuori, vento che allora faceva solo ballare e volare il tuo aquilone, in alto, dove alzavi gli occhi e lo guardavi contro l'azzurro del cielo, e allora, giù a correre a perdifiato, nuove corse, nuovo vento, nuove lacrime secche agli angoli degli occhi. Riposati ora, asciuga gli occhi, prendi fiato. Hai bisogno di coccole, hai bisogno di dolcezza. Raccogli la mano che carezza il viso, e lascia che la mano porti via le lacrime, lontano dai tuoi occhi, dal piccolo solco che la ruga disegna... e in quel disegno ricorda la fuga della mattonella sulla quale sei seduta ora. Una mattonella gelida malgrado il fuoco del camino acceso, lì davanti....Vedi... hai fatto tanta strada da allora, ma ritorni alla fine di tutto sempre qui. Riposa piccola bimba, e sogna ancora... Chissà se troverai un'altra mano per asciugare le tue lacrime... Ti stai perdendo... ancora una volta, inevitabilmente...


Lascia che mi presenti... sono una persona di gusto e grande spreco...
Ma quello che ti confonde è la natura del mio gioco...

venerdì 4 marzo 2005



Nell'ombra di ogni gesto, metodico e prudente, il tempo ci porta dove sa.


Nell'angolo buio... lascialo passare questo tempo, mordendoti le dita. Chiudi le persiane perché la luce resti fuori... basta solo l'immaginazione spesso, sai? Oppure basta alzare lo sguardo al soffitto. Hai mai notato che sul soffitto rimbalzano tutte le luci che riescono a filtrare?


Ma quello che ti confonde è la natura del mio gioco...

giovedì 3 marzo 2005

L'attimo è una strada buia, illuminata dalla luce gialla di lampioni nell'aria fredda della notte.
L'attimo è cercare le parole per salutarti.
L'attimo sono le parole banali... le sole parole che riesco a trovare.
L'attimo è trovarmi a dirtele, a distanza di respiro.
L'attimo è la bugia "Non ricordavo come erano belle le serate con te, sai?"
L'attimo è sentirla dire "Però che buffo... quanto tempo è passato, io ricordo... Dove sei stato tutto questo tempo? Tu ricordi vero?... ricordi vero?"
L'attimo è vedere nei suoi occhi un velo di tristezza.
L'attimo è quando nei suoi occhi leggi un "Se vuoi... Vuoi?"
L'attimo è la percezione che sarà il prossimo gesto a stabilire quello dopo...
L'attimo è appoggiarle un bacio su una guancia per non ferirla con un "No..."
L'attimo è "Sentiamoci... Non lasciarmi di nuovo sola... eh?"
L'attimo è guardarla andare verso l'auto, mentre ti guarda.
L'attimo è vederla un po' imbarazzata, e renderti conto che è la prima volta che la vedi imbarazzata... e l'ultima volta che la vedi.
L'attimo resta lì, sospeso, in una strada buia illuminata dalla luce gialla di lampioni. Resta lì nell'aria fredda della notte, mentre ci allontaniamo ciascuno sulla propria auto... ciascuno ripercorrendo la propria strada verso casa.
L'attimo è quello che sai non si ripeterà.

mercoledì 2 marzo 2005



Io dico sempre la verità, anche quando dico le bugie... Per questo io non devo nascondermi...
Tu sì, invece.
Coraggio stronza... vieni a fottermi... Avanti, coraggio... o sai scrivere solo cazzate?
Resta qui tu, se vuoi... continua a cercare... Io me ne vado.
Tienti l'applauso del tuo pubblico pagante, so che è quello che cerchi... so che ti basta.
Puoi togliermi le tue calze dal mio letto, Golden lady?
Puzzano... e di puzza addosso me n'hai versata tanta...
Ma come facevo a non sentirla?
Ma come ho fatto a non soffocare, eh dolcezza? Come ho fatto?
Sai di vuoto ora... sai di nulla... sai d'immobilità...
"Sei splendida ed adorabile"… pensavo.
Perché mi chiedo... perché… perché ti vedevo così?
Mi volto a guardarmi indietro… ci provo... cerco quello che vedevo.
Cerco, ma non c’è…
E' tutto...
Buonanotte, nowhere lady.
Ehi... non dai la buonanotte all'uomo cattivo?
 

martedì 1 marzo 2005

Mi sento addosso quella bellezza di cui solo i vinti sono capaci. E' la limpidezza delle cose deboli. E' la solitudine, perfetta, di ciò che si è perduto.
Potrei quasi quasi pensare così, vederla in questo modo... anche se invertendo i fattori il prodotto non cambia.
Good night, sunshine.