Dipingerti... lasciare che il cuoio scorra...
Scorra sulla tua pelle abbronzata.
Senza pensare a nulla...
Senza pensare se mi piacerà...
Senza pensare se ti piacerà.
Coi colori che voglio...
Viola cupo... nero... verde mare... giallo sole.
Col tocco che voglio... tracciando...
Tracciando... tracciando... tracciando...
Per arrivare fino all'anima...
E segnarla... per sempre.
Il cuoio è stretto nella mano sudata...
Ma ho paura a tracciare la prima linea.
Tutti e due immobili... siamo solo la nostra pelle.
Ed è sempre stata lì, morta, sotto altre mani, ad aspettare...
Ad aspettare che le nostre la trovassero.
E solo, sul tavolo della cucina, resta ancora quel bicchiere...
Quel bicchiere di tempo lasciato a metà...
Compagno amaro di tante sbronze solitarie.
Il passato... da buttare giù tutto d'un fiato.
Fuoco, sangue e lacrime che bruceranno in gola...
Pensieri che volano.... che tornano... scompaiono...
Salgono... scendo... conati di vomito violenti...
Infinite esitazioni che sbocciano...
Fino a che la notte si aprirà... verso giorni leggeri.
farsi dipingere...
RispondiEliminaIl cuoio è stato pelle, pelle viva.
RispondiEliminaQuando tocca la nostra pelle ricorda alla nostra anima che siamo vivi
parole dure inerpretano pensieri duri in un guscio fragile .
RispondiEliminalasciare il segno si può ma un segno lasciato è un impronta che non andrà più via non solo in una tela ma anche nella mano di un pittore!
non esser così duro con te stesso.
Sublime è poco... adoro quello che scrivi Goccia
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