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giovedì 9 dicembre 2010




Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perchè con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perchè sapevo che di noi due le sole vere pupille,
sebbene tanto offuscate, erano le tue.


EUGENIO MONTALE


6 commenti:

  1. ... stupenda... [fa pensare...]
    ... un bacio...

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  2. Vatti a fidare di chi dice...
    ...Cose, forse, non vere.

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  3. splendida poesia.
    Montale sempre così ermetico, questa volta ha bisogno di vedere se stesso, e lo fà con la sensibilità e la saggezza della moglie.
    Una donna che non ha quasi più il dono della vista ma ha quello dell'anima. Lui le dà il braccio per camminare, lei gli occhi per vedere.
    Dolce e tenera poesia.
    complimenti per la scelta.
    Camilla

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  4. Ed io che invece sto tentando di salirle, quelle scale...
    che strano scherzo del destino questa poesia...

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