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mercoledì 4 agosto 2004

Ma l'altra mia faccia, quella più vera, vorrebbe scoparti in mezzo alla merda, tua, mia, e altri liquidi, in caso ci venisse sete. Ma tu non esisti, sei solo un prodotto per depravati... o sì? Magari da qualche parte ci sei e hai bisogno di vergognarti di te stessa appena sveglia la mattina, prima di rimescolarti all'ambiente che ti gira intorno, preoccupata che si senta ancora un po' dell'odore che avevi addosso prima di ricalarti nella tua normalità. Desiderio e fuga, fuga e desiderio. No... mai più, ma più, ma dove sto andando, dove mi sta portando... dove mi lascio portare... ancora più giù... E noi, ancora più su. Ma dove gli altri non sanno andare, dove ci si sporca dentro e fuori, e si vive solo volendo scappare via dal vortice che c'ha preso, ma incapaci di non ritornarci. Ti prendo, mi prendi, ma solo noi sappiamo come, e ci lasciamo solo per un attimo con le nostre puzze addosso. Vomitate pure voi che leggete, non me ne frega un cazzo, e grazie se non ritornate più qui o se ritornate troverete di peggio. Quello che voglio e quello che penso lo dedico solo a chi può capire. Ma so che qualcuna, passando magari per caso, forse comincerà a farsi qualche domanda sulle sue pulsioni e si domanderà se davvero vale la pena di tenerle lì, sottoterra o se vale la pena di cominciare a scavare e portarle fuori.

4 commenti:

  1. Kundera, "L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere"..
    ti piacerà..

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  2. Kundera, "L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere"..
    ti piacerà..

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  3. Kundera, "L'Insostenibile Leggerezza dell'Essere"..
    ti piacerà..

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  4. La verità è che se incominci a scavare non ce la fai piu' a fermarti...

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