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mercoledì 8 dicembre 2004

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Le mie mani sporche dei tuoi umori. Il tuo sangue rosso cola fra le mie dita, rapprendendosi lentamente, mentre il fumo mi penetra nel naso a scacciarne l'odore.
Sono lì da ore, a guardarle, a guardarti... nel mio buio più profondo.
Ti ho uccisa!, finalmente... e non sento alcun rimorso.
Dovevo fare una scelta, e qualcuno doveva morire: uccidere o te o me...
e ho scelto te.
Non volevo le tue lacrime... non le volevi nemmeno tu... come non volevo la maschera... e non la volevi nemmeno tu... ma volevo insegnarti a fartela piacere.... a gustare i vantaggi che poteva darti... a godere se tu avessi trovato chi sapeva togliertela... a godere di chi potesse leccare le tue lacrime...
Spero
che il vento del tuo destino ti porti in alto, a danzare con le stelle, mentre io riprendo il mio cammino, finalmente... finalmente da solo.
Mi nutrirò di pezzi
della mia coscienza, del mio orgoglio, delle mie paure, della mia onestà, dei miei ricordi...
ingoiando tutto, senza masticare.
Quando non avrò più niente da ingoiare di questo passato, ce ne sarà un altro... e poi un altro... e poi un altro ancora, finché anch'io ne farò parte.


2 commenti:

  1. sei un essere senza pace il quale attaraverso le parole butta fuori tutto il veleno che ha ma quel veleno non è mortale

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