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domenica 17 agosto 2008


Dirigere maltrattamenti apparentemente umilianti. Da un punto di vista estetico... forse sì.

Ma la sola cosa importante è il coinvolgimento, la partecipazione e la coscienza della "vittima", insieme al suo regista.

Al di là dei flash di voci e suoni, le immagini che ci restano impresse nella memoria si focalizzano sulle sfumature di quel corpo... nelle esplorazioni psicologiche e sensoriali... nel collaudo di limiti e soglie... in stimolazioni sessuali che mettono a disagio e fanno male, ma è come immergersi al buio in un mare caldo in una notte senza luna... per un minuto di liberazione pieno di tante contraddizioni che nessuna immaginazione saprebbe inventare.

Pericoloso... ma intensamente eccitante.

4 commenti:

  1. Grazie 1000 della tua visita e del tuo commento...
    Ti auguro una buona domenica sera.
    Ciao

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  2. Sicuramente lo è. Non può non esserlo.

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  3. l' inappagabile percezione del buio definitivo,senza possibilità di compassione...liberarsi al dolore per trovare perdono,per perdonarsi.

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  4. la consapevolezza, di entrare nel "mare" a notte fonda, senza luci, non può essere considerata pericolosa, se mai ... piacevolmente incosciente. Baci

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