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sabato 11 settembre 2004



Hai partorito il bastardo... seduta su un cesso.
Concepito da un pensiero, partorito da un polso e benedetto da una croce rovesciata.
Guarda nel vuoto stringendolo forte.
Inizia a leccarlo per togliergli lo sporco, come fanno le scrofe.
Battezzalo d'urina, e dagli il nome che sai.
Dagli quel nome difficile... dagli quel nome che ti contorce le budella a pronunciarlo.
Più lo pronuncerai e più ti farà male, e più lo pronuncerai e più vorrai pronunciarlo.
E mi odierai perché non ti guarirò, ma lascierò spazio alle tue paure senza scacciarle, perché tu possa finalmente gustarne l'essenza fino in fondo.
Ti sentirai bene... intensamente bene... devastatamente bene... e tutti lì... a guardarti con inspiegabili punti interrogativi in testa. Solo i nostri saranno esclamativi.
Ti sentirai bene... fino alla prossima dannazione.

 

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