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giovedì 30 settembre 2004

Strappami di dosso questo essere "maschio". Strappami di dosso il miele che a volte mi avvolge, ma poi ridammelo. Prestami la tua mano per farmi scrivere le cose che sento... ti odio profondamente quando ti leggo. Ti odio perché sai darmi sensazioni che io non so dare. Ti odio perché quando scrivi sei anche di altri e di altre. Farmi tornare a ragionare col "cazzo", o strappamelo. Fammi pensare che voi siete solo due categorie: scopabili o non scopabili. Fammi guardare solo fra le gambe, e non al cuore.



Mi sono svegliato stamattina con la malinconia che mi girava nella testa
Senza alcun bisogno di chiedermi perché
Sono andato in cucina, ho acceso una sigaretta
E ho soffiato al cielo le mie ansie.


Fammi vivere, o lascia che loro finiscano quello che hanno iniziato trent'anni fa o giù di lì... lentamente... una dopo l'altra... da accendere, aspirare, godere e poi buttare. E finito un pacchetto ne apro un altro, sempre con le stesse mosse, sempre con la stessa noncuranza di un gesto che fa parte di me, come tu ora fai parte di me.





1 commento:

  1. Sono fiera di Te, almeno per adesso, ovviamente. Il nostro equilibrio è sempre in bilico e credo che sia la nostra forza.

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