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domenica 5 settembre 2004

Il burattinaio tira i tuoi fili per portarti dove vuole. E neanche permette che tu possa voltarti indietro per vedere la sua faccia. Ti costringerà a ballare anche se non vuoi. Ci saranno sempre spettatori davanti a te ad applaudirti perché lui saprà farti muovere con grazia, senza farti sbagliare i passi. Il sorriso te l'ha dovuto dipingere in faccia, perché sotto non c'è espressione. E quando s'accorge che le tue mani cercano d'afferrare qualcosa che a lui non piace... zac... uno strattone per ridarti i tempi giusti. E quando le tue gambe vorrebbero correre via... zac... un'altro strattone che ti riporta sui "suoi" passi. Se sei fuori tempo non importa... spesso gli occhi degli spettatori guardano lui che ti fa muovere, lui che ti da vita... lo sanno che tu sei finta. E la sera, finito lo spettacolo, ti toglierà il vestito perché non si sgualcisca e non si sporchi, riponendolo con cura. Ti pulirà a fondo, con spugne delicate, perché lo sporco, non resti sul tuo corpo. Controllerà che non ci siano graffi, perché passerebbe da cattivo burattinaio se dovesse mostrarti "danneggiata". E ti riporrà con cura, la notte, avvolgendoti in panni morbidi perché tu possa riposare bene e essere pronta al nuovo spettacolo. Una mattina però non ti troverà più. Qualcuno avrà tagliato quei fili perché tu possa andare dove senti d'andare. Qualcuno avrà tagliato quei fili perché tu possa sognare. Qualcuno avrà tagliato quei fili perché tu smetta d'essere pulita e ti possa tenere i tuoi graffi addosso senza nasconderli e mostrarli con orgoglio. Qualcuno avrà tagliato quei fili per legartene di nuovi, più stretti e dolorosi, che rigano polsi e caviglie, ma che ti lasciano libera di muoverti. E la spugna non sarà delicata, e vestirai un vestito sporco. Nessun panno morbido la notte, ma buttata in un angolo in pose innaturali. Lì... fino alla prossima dannazione. VUOI ESSERCI?

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